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COME ELIMINARE DALLE RICERCHE DI GOOGLE UN ARGOMENTO SCOMODO?

Una delle richieste più comuni dei nostri clienti è quella di fare in modo che elementi indesiderati non siamo presenti nei risultati della prima pagina di Google (o delle pagine successive). 


reputazione online


I motivi per cui una azienda o un privato cittadino desideri vedere "scomparire" risultati negativi dalle ricerche di Google sono molteplici.

Vi faccio qualche esempio: 

COME TUTELARE LA REPUTAZIONE ONLINE DEI PRIVATI 

1) Mettiamo che anni fa abbia commesso un piccolo reato civile o penale magari anche molto tempo addietro, e di cui ho scontato la relativa pena, pagato la multa ecc., e desidero rifarmi una vita professionale senza che -  digitando il mio nome  - siano presenti risultati che danneggiano la mia integrità morale. Tutti sbagliamo e a tutti va concessa una seconda opportunità (attenzione, non lo affermo io ma è la legge che lo afferma). Purtroppo  Google si sta trasformando in una gogna mediatica del XXI secolo, e spesso i primi risultati su Google sono quelli che appaiono sulle testate generaliste (quotidiani online nazionali o locali o semplici blog), anche se commessi anni e anni addietro. 

2) Una testata giornalistica, un blog, ecc. parla di me e dice delle cose inesatte, incomplete o accadute molto tempo prima. Personalmente mi è capitato di seguire un caso di eventi accaduti 20 anni prima per un cliente che era stato totalmente assolto per fatti che non aveva mai commesso. Su testate nazionali l'articolo pubblicato circa 20 anni prima lo facevano apparire invece come  colpevole di un  reato mai commesso. Il problema è che quando vieni indagato, di solito i giornalisti pubblicano la notizia con il tuo nome. Se invece vieni assolto (cosa che accade anche mesi dopo) la notizia non interessa più al giornalista (si dice che non è notiziabile) e non viene più pubblicata. Su Google però compare la prima.  Questo non solo è un abuso ma si può configurare anche come diffamazione a mezzo stampa soprattutto se nell'articolo o nel titolo di parla di una persona che "ha commesso..." il reato, senza specificare che invece la stessa persona non è ancora passata in giudicato.

TUTELARE LA REPUTAZIONE DI AZIENDE, ENTI O ATTIVITÀ COMMERCIALI 

1) L'azienda rileva un commento negativo pubblicato su un social network o un blog da parte di un utente. Stranamente questa critica, che la danneggia pesantemente, compare nella prima pagina di Google digitando il nome dell'azienda.

2) A volte l'azienda o l'attività commerciale si accorge che i commenti lasciati da autori ignoti su social come Tripadvisor, blog, Twitter e altri, sono sicuramente scritti appositamente da concorrenti per danneggiarne l'immagine e risultano nelle prime pagine di Google cercando con il nome dell'azienda stessa.

3) Recentemente alcuni enti pubblici e privati di ricerca sono stati attaccati da gruppi di attivisti. Tipico ad esempio quello dei gruppi animalisti nei confronti dei laboratori in cui si fa ricerca medica che utilizzano correttamente e nei termini di legge sperimentazione animale. Anche in questo caso spesso questi gruppi (che fanno uso massiccio dei social e dei blog) cadono in alcuni illeciti quali la diffamazione o più semplicemente di contenuti e immagini non corrette e lesive dell'immagine dell'ente stesso.




Sono solo alcuni esempi che siamo abituati a risolvere quotidianamente.

Come ci si comporta? È possibile agire su più fronti: 

A) Chiedere la rimozione del contenuto a Google. Soprattutto se sono contenuti offensivi o illeciti. È sempre bene affidarsi a uno studio legale. La nostra esperienza ci ha dimostrato che se la richiesta arriva da uno studio legale viene presa più seriamente in considerazione. 

B) Chiedere la rimozione del contenuto direttamente alla testata. Per le testate giornalistiche la richiesta (questo è il nostro consiglio) andrebbe fatta ufficialmente da uno studio legale o da un avvocato direttamente allo studio legale della casa editrice. Di solito la risposta e l'eliminazione dai risultati di Google dell'articolo è molto rapida. L'articolo non scompare completamente, ma scompare dalle ricerche di Google (e dunque è come se non esistesse). 

C) Appellarsi al Garante alla Privacy

Un esmepio lo si legge alla pagina sulla limitazione di cronaca 
Quando non si ravvisa  nella notizia  rilevante interesse pubblico o  quando vi siano specifiche limitazioni di legge alla divulgazione di informazioni spesso connesse a determinati fatti di cronaca, il giornalista può comunque riferire di questi ultimi prediligendo soluzioni che tutelino la riservatezza degli interessati (ricorrendo ad esempio all'uso di iniziali, di nomi di fantasia e così via). Va tuttavia evidenziato come, in taluni casi, la semplice omissione delle generalità delle persone non basta di per sé ad escludere l'identificazione delle medesime: quest'ultima, infatti, può realizzarsi attraverso la combinazione di più informazioni concernenti la persona (l'età, la professione, il luogo di lavoro, l'indirizzo dell'abitazione, ecc.).

C) Contemporaneamente a quanto suggerito sopra è possibile procedere con la pubblicazione di contenuti interessanti che riguardano l'azienda o la persona che richiede la rimozione. Spesso infatti i contenuti negativi compaiono in prima posizione su Google perché l'azienda o la persona non hanno fatto nulla per gestire le proprie informazioni in rete. Consiglio di aprire un blog (aziendale o professionale), una pagina Facebook professionale, canali come twitter, youtube, linkedin ecc e iniziare a pubblicare. Il nostro ufficio stampa web  pubblicare con regolarità centinaia di articoli al giorno per migliorare la reputazione online delle aziende che seguiamo. Il difetto principale, infatti, è che le aziende e gli enti non hanno la capacità di comunicare con in nuovi media. Quello che facciamo è dunque fornire un supporto alla pubblicazione di contenuti utili per essere posizionati in prima pagina su Google. 

Per finire: una volta che un contenuto scomodo raggiunge la rete, in certi casi può essere molto difficile rimuoverlo (ma non impossibile) dalle ricerche di Google. Quello che è importante è passare da una situazione di passività a una di attività proattiva. Ovvero: se non sarete voi a parlate di voi stessi o della vostra attività, ci sarà sempre qualcuno che lo farà per voi, nel bene o nel male. 

Meglio se prendene in mano voi le redini della situazione pubblicando il meglio della vostra realtà, meglio se affidandovi a una agenzia di comunicazione digitale e a un ufficio legale capace di aiutarvi in tutte quelle che sono le tecniche di posizionamento organico o l'eliminazione dei contenuti che ledono la vostra immagine.

Per informazioni: scienzaemedia@gmail.com

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