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CAMBIAMENTI CLIMATICI: PERCHÉ NON C'È PIÙ TEMPO


Ogni anno il tempo per rimediare ai nostri errori geoclimatici sta per scadere. Ce lo ricordano le nuove generazioni che scendono in piazza per manifestare, al seguito di Greta Thunberg, la fame di futuro a loro rubato dallo stato di degrado ambientale che deturpa il Pianeta; ce lo ricordano i giovani che invocano il rispetto del loro diritto ad un ambiente integro e alla preservazione e conservazione intergenerazionale  delle ricchezze naturali e della biodiversità della Terra; ce lo ricordano le giovani generazioni che reclamano azioni concrete contro il cambiamento climatico e cercano di riportare l’attenzione dei governi sulle tematiche ambientali.
"Negli ultimi 30 anni le condizioni ambientali della Terra si sono aggravata a tal punto che forse sarà impossibile riparare totalmente i danni  - ci spiegano i docenti del Corso di Laurea in Ingegnera Civile Ambientale e Territoriale dell’Università Popolare degli Studi di Milano – Università di Diritto Internazionale, con la temperatura globale che ormai si è innalzata di un grado. Può sembrare poco ma ha già prodotto cambiamenti climatici che non hanno possibilità di essere invertiti. È indispensabile che chi governa orienti le proprie decisioni anche in funzione del futuro del nostro pianeta, ma anche noi possiamo impegnarci adottando comportamenti responsabili e utilizzando le risorse in modo più consapevole. In corso come il nostro studiamo però anche come sia possibile operare in modo consapevole per migliorare la situazione del pianeta adottando tutte quelle tecnologie utili per salvaguardare il territorio e l'ambiente


Per fare il punto della situazione, la nostra testata scientifica Gravità Zero ha chiesto alla dr.ssa  Viviana Iavicoli, di porre alcune domande ad una specialista del settore, una climatologa del CNR, per illuminarci sull’emergenza attuale. Marina Baldi, ricercatrice dell’Istituto di Biometeorologia, si occupa di clima e cambiamenti climatici, dell’impatto del clima sulla biosfera e sugli ecosistemi e dell’interazioni fra il clima e l’agricoltura. Fisica, solido curriculum di ricerca anche in ambito internazionale, è  da alcuni anni impegnata anche nella divulgazione scientifica. Ideale quindi per spiegarci in estrema sintesi quanto sta accadendo e come la ricerca sta affrontando l’emergenza. 

Per cominciare, potrebbe spiegare quali sono le cause del riscaldamento globale?
I cambiamenti climatici sono dovuti a cause sia naturali che associate alle attività umane. I fattori naturali che provocano i mutamenti climatici terrestri sono di tipo astronomico come le  variazioni dell’orbita terrestre o variazioni dell’attività solare oppure  cause naturali che sono di altra origine come l’attività dei vulcani, gli impatti di meteoriti o le variazioni della composizione della atmosfera. A quest’ultima contribuiscono in modo rilevante le attività antropiche con l’emissione di gas ad effetto serra che, di per sé è un fenomeno naturale. Esso consente di mantenere la temperatura alla superficie del Pianeta a livelli tali da permettere lo sviluppo della biosfera e la sopravvivenza dell’uomo. Di fatto si tratta di un fenomeno di regolazione della temperatura alla superficie di un qualunque pianeta che riceve radiazione da una stella e che sia provvisto di una atmosfera con una sua specifica composizione chimica. L’effetto serra consiste nell’accumulo all’interno della atmosfera stessa di una parte dell’energia termica proveniente dalla stella attorno al quale orbita il corpo celeste (il Sole). Tale effetto è il risultato della presenza in atmosfera di alcuni gas, detti appunto “gas serra”, che permettono l’entrata della radiazione solare proveniente dalla stella, mentre ostacolano l’uscita della radiazione infrarossa riemessa dalla superficie del corpo celeste. Le attività antropiche alterano le concentrazioni di gas ad effetto serra a causa di due fattori: l’uso dei combustibili fossili e le attività agricole.
Il cambiamento climatico globale è legato all’antropomorfizzazione intensa del nostro pianeta o è direttamente connessa alle attività umane poco rispettose dell’ambiente?
Entrambi i fattori contribuiscono ad alterare la composizione chimica della atmosfera e dunque la concentrazione dei gas ad effetto serra, favorendo ed accelerando quindi l’innalzamento della temperatura media globale. Di fatto attività umane poco rispettose dell’ambiente non fanno altro che accelerare questo processo ed acuire il problema.
Alcune personalità di rilievo nel settore scientifico negano l’influenza da parte dell’uomo sui cambiamenti climatici. Quali sono le principali motivazioni e quali le prove che smentiscono tali tesi?
I dati e le osservazioni oggi disponibili ci indicano chiaramente che la temperatura media globale alla superficie del nostro Pianeta è sensibilmente aumentata; non solo, ma l’aumento è avvenuto in tempi rapidissimi rispetto a quanto si è visto in passato. Oggi abbiamo prove incontrovertibili che un aumento così rapido in ere passate non si è mai registrato e tutto questo è avvenuto dalla fine del secolo XIX, ovvero a partire dalla rivoluzione industriale. Abbiamo prove che provengono da più linee di indagine: pollini, anelli degli alberi, carote di ghiaccio, coralli, fondersi dei ghiacciai e della calotta polare, innalzamento del livello del mare, spostamenti ecologici, aumento dell’anidride carbonica, aumento della temperatura a un ritmo senza precedenti, convergono tutti su un’unica conclusione. Le evidenze sono ovunque, seppure vi siano ancora delle incertezze (ma anche su queste la scienza ha fatto molti passi avanti), in tutti questi settori di ricerca. Nessuno fra coloro che dubitano della attribuzione dei cambiamenti climatici alle attività umane è riuscito finora a trovare altrettante prove in così diversi settori, ma si rifanno solo a singoli dati “anomali” che di per sé sono importanti e vanno esaminati, ma non sono sufficienti a sostenere una tesi in quel senso.
Quali sono i segnali più preoccupanti del cambiamento climatico?
Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono molto evidenti su tutto il pianeta e possono essere riassunti soprattutto prendendo in considerazione quattro manifestazioni in particolare, a partire dall’intensificazione di fenomeni meteorologici estremi che non solo diventano più violenti, ma anche più frequenti quali piogge intense con conseguenti esondazioni di corsi d’acqua, trombe d’aria, frane innescate dalle piogge intense, ondate di calore, incendi, siccità prolungata sia estiva, ma anche e soprattutto invernale. L’aumento del contenuto di energia negli oceani è un altro fattore di estrema importanza: la maggior parte dell’energia intrappolata dai gas ad effetto serra finisce negli oceani innalzando la temperatura dello strato più superficiale con conseguenze sull’ecosistema marino. Egualmente importante è l’aumento del livello degli oceani e dei mari che dipende da diversi fattori fra i quali il fondersi dei ghiacci nelle aree polari e la variazione della temperatura degli oceani. Infine l’acidificazione degli oceani a seguito dell’assorbimento di maggiori quantità di CO2 emessa a seguito di attività umane e le relative conseguenze sulla vita negli oceani, sulla formazione e mantenimento delle barriere coralline e sulla fusione della banchisa polare e diminuzione considerevole dell’estensione dei ghiacci sia in Artide che in Antartide.

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