Un nuovo format pensato per migliorare la percezione della Chimica fra gli studenti
Leggere in chiave chimica il mondo intorno a noi, ovvero Descriverlo nel modo piĆ¹ intimo e profondo, Comprendere le sue dinamiche e le sue relazioni nascoste, fino a Creare, grazie a quanto abbiamo appreso della sua natura e delle sue regole, i materiali gli oggetti ed i servizi che aiuteranno a migliorare la nostra esistenza.
Questo ĆØ in fondo il messaggio che sta alla base di “Descrivere, Comprendere, Creare: Il punto di vista chimico”, un nuovo format di divulgazione scientifica della chimica presentato per la prima volta da Chimicare, con il supporto di GravitĆ Zero in occasione della Settimana della Scienza di Gallarate, lo scorso 18 marzo, presso il plesso scolastico della vivace cittadina del varese.
Numerosi gli ospiti appartenenti allo scenario scientifico, ma non soltanto, invitati per l'edizione
2011 della rassegna avente quest'anno il titolo “Memoria Futuro”; un occhio di riguardo non poteva tuttavia mancare, in quello che ĆØ stato dichiarato dall'ONU come l'Anno Internazionale della Chimica, alla disciplina che piĆ¹ di ogni altra incarna il paradosso fra presenza e percezione, ovvero fra ubiquitarietĆ ed essenza fondante nell'ambito della nostra esistenza da un lato, e veri e propri fraintendimenti culturali, che portano a sensazioni di ingiustificata distanza da questa disciplina dall'altro. Stiamo ovviamente parlando della chimica, che prima ancora che tecnologia speculativa finalizzata alla produzione industriale di nuovi materiali ed oggetti per il miglioramento del nostro benessere, deve essere intesa come una delle scienze fondamentali per comprendere ed interpretare le basi stesse del nostro mondo tangibile, del quale noi stessi in quanto entitĆ biologiche facciamo parte, descrivendolo sia dal punto di vista statico (ad esempio nella sua composizione) che dal punto di vista dinamico (ovvero nelle sue trasformazioni).
Un servizio video che descrive l'intero intervento, con interviste ai relatori Claudio Pasqua, Silvia Caruso e Franco Rosso, contestualizzandolo all'interno dell'iniziativa gallaratese e della specifica ricorrenza per l'Anno Internazione in corso, ĆØ stato realizzato dai giornalisti di DireGiovani.TV che hanno seguito l'intero intervento. Un interesse particolare hanno suscitato i video, prodotti dalla Federchimica ed inseriti e commentati nella presentazione, che ripercorrono la storia della presenza e del sentimento verso la chimica nell'Italia dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, insieme ad una riconferma dell'ubiquitarietĆ e della ormai conclamata irrincunciabilitĆ dei prodotti tecnologici dell'industria chimica nell'ambito della nostra esistenza, almeno cosƬ come siamo soliti concepirla attualmente.
Essendo prossimi alla scelta decisiva del percorso di studi universitari, era normale aspettarsi da
parte dei ragazzi un interesse specifico sugli sbocchi occupazionali per i laureati in chimica e nelle discipline affini: un settore che ancora “tiene bene”, anche oggi e anche nel nostro Paese stando alle statistiche Federchimica ed ISTAT presentate al termine dell'esposizione dal chimico fondatore di Chimicare.org: una situazione favorevole che deriva anch'essa dalla natura non settoriale della disciplina, che trova possibilitĆ di applicazione nei settori piĆ¹ diversificati, e spesso insospettabili, della produzione di beni e servizi.
Video di sensibilizzazione scientifica, quindi, dati occupazionali solidi ed incoraggianti, un modulo specifico operato da Claudio Pasqua di Cattiva Scienza in TV che, sotto il motto di “accendiamo il cervello e smascheriamo le bufale scientifiche” ha spronato i ragazzi, anche attraverso l'esempio di video palesemente inaffidabili diffusi da insospettabili mediatelevisivi, ad una visione piĆ¹ critica verso quanto trasmesso dal piccolo schermo in ambito scientifico, ma soprattutto lo slide-show a quiz, che ha rappresentato forse l'elemento di maggiore novitĆ . Un modo di fare e divulgare la scienza al quale i ragazzi non erano probabilmente ancora abituati ed al quale hanno saputo reagire con interesse ed entusiasmo.
Strutturato come slide-show composto da domande arricchite di fotografie, spesso a risposta chiusa, rivolte al pubblico dei ragazzi in sala, seguite dalla schermata delle risposte, la presentazione ĆØ riuscita a coinvolgere in un gioco interattivo piĆ¹ di 200 partecipanti provenienti dalle diverse scuole medie superiori di Gallarate che, con le loro lavagnette, una per classe, hanno provato a rispondere a ciascuna domanda, creando un clima di sana e stimolante competizione.
“Quanta chimica c'ĆØ in un'automobile? E in un libro rilegato? O additttura in un pannolino per l'infanzia?” ...vediamo chi si avvicina di piĆ¹ nel dare la percentuale di incidenza dei prodotti chimici nel costo dei materiali dei quali sono composti questi beni, aiutandoci a comprendere meglio il “giusto peso” della chimica negli oggetti che usiamo tutti i giorni.
O anche “Quai sono le due categorie nelle quali si possono suddividere il sale, le vaschette in alluminio per alimenti, l'olio d'oliva, la farina, il vetro e l'acqua?”: una domanda subdola, sicuramente, che almeno dopo che il relatore sarĆ passato ad esporre e ad argomentare la risposta, ci aiuterĆ a comprendere meglio l'importanza di distinguere le sostanze pure (composte da una sola specie chimica, come l'alluminio, il sodio cloruro e l'acqua) da quelle composte da miscugli o miscele di specie chimiche diverse, come tutti gli altri materiali dell'esempio.
Sullo sfondo di tutto ed a ragione del format sviluppato, il noto “peccato originale” della formazione scientifica nella scuola secondaria italiana: quello che nelle sue conseguenze porta solitamente ad una discrepanza spesso difficilmente colmabile fra il “sapere” ed il “saper applicare” e che, secondo il mio parere, nasce essenzialmente da un approccio didattico che, per quanto destinato ad una formazione di base (non specialistica) punta piĆ¹ alla trasmissione di strumenti di calcolo ed a definizioni formali piuttosto che a favorire l'instaurarsi nei ragazzi di una percezione profonda (che non significa necessariamente approfondita!), empatica, sentita, quasi esperienziale ed epistemologica delle varie discipline scientifiche trattate, favorendo lo sviluppo di capacitĆ di intuire ed individuare relazioni trasversali all'interno della stessa disciplina, fra discipline diverse e fra le discipline e la nostra esistenza... “extra-scolastica”.
Ovviamente si tratta di valutazioni dietro le quinte, che giustificano alcune nostre scelte di regia.
Per i ragazzi l'occasione di condivisione e di divertimento ĆØ stata confermata dall'attenzione, dall'agone dimostrato nel fornire e successivamente giustificare le risposte migliori, nonchĆ© dal livello di disciplina dimostrato, spesso una variabile tutt'altro che scontata lavorando con ragazzi di giovane etĆ .
In palio per la classe che ha saputo fornire la risposta di volta in volta piĆ¹ corretta, libri divulgazione scientifica messi a disposizione dall'Associazione Levi Montalcini e da GravitĆ -Zero, il portale e corporate blog di divulgazione scientifica guidato da Claudio Pasqua ed ideatore dell'iniziativa di Cattiva Scienza in TV.
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