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Comunicazione scientifica, Relazioni con media, pubblico e imprese

COME COMUNICA LA SCIENZA?  Se ne discuterà  al  Seminario di Fisica in corso di svolgimento ad Otranto  nella giornata di Lunedì 26 settembre.

Elisabetta Durante (DISTI, UGIS, ITWIIN) introduce e coordina gli interventi di Beatrice Bressan (CERN) e Claudio Pasqua (Gravità Zero e Università di Milano)

  • “Il ricercatore comunicatore. Una sfida strategica per l´economia e la società"
  • Cambia il ruolo del ricercatore nella societa´ della conoscenza: tra i suoi compiti, anche quello di comunicare.
  • Attraverso la comunicazione passa la valorizzazione degli skills e dei risultati della ricerca, il knowledge & technology transfer, il finanziamento dei progetti.
  • Lo spettro delle applicazioni e delle ricadute tecnologiche (il caso della Fisica e del CERN)
  • “Web e Web2.0: luogo della comunicazione scientifica”
  • Le nuove opportunita´ offerte dal Web e Web 2.0. E rischi connessi...


Beatrice Bressan: Gli elementi della comunicazione che intervervengono a rendere il messaggio scientifico e technologico corretto, diversificato ed adattabile a diversi recipienti sono già noti nell’ambito di varie discipline. Ciò che resta ancora materia di indagine è l’utilizzo adeguato di questi in modo da soddisfare una strategia di comunicazione mirata ed efficace nel trattare i contenuti delle scienze, quale la fisica, talvolta ardui e poco atti alla fluidità del linguaggio, benché carichi di contenuto concettuale, filosofico e scientifico. La teoria del trasferimento della conoscenza, ben nota negli ambienti economico-commerciali, è stata integrata e applicata alla strategia di comunicazione adottata nei settori del trasferimento tecnologico dei centri di ricerca scientifica come il CERN, apportando elementi innovativi in tale approccio.
Si tratta di una teoria, sviluppata nell’ambito di lavori di ricerca, volta a modellizare il processo della conoscenza tecnologica e scientifica, dall’apprendimento individuale allo scambio in un contesto organizzativo (creazione, acquisizione e trasferimento), al fine di analizzare l’impatto benefico sulla società. Tali studi evidenziano che il processo sociale, incoraggiando la progressione evolutiva dei processi scientifico e tecnologico, rappresenta uno degli elementi chiave nelle procedure di apprendimento e così facendo mette le basi per creare nuova conoscenza e innovazione. Il modello del processo di conoscenza così come sviluppato può essere considerato universalmente applicabile.
Diverse sono le conseguenze e le trasformazioni derivanti dalle ricadute tecnologiche legate alla ricerca fondamentale che hanno cambiato la vita. Si pensi all’impatto sociale e politico senza precedenti del WWW. Nell’era elettronica ogni adattamento deve tener conto della relazione dinamica che intercorre tra gli sviluppi tecnologici e la varietà dei fattori strutturali e psicosociali che operano in modo interdipendente al di là del contesto. Le nuove tecnologie di comunicazione lanciano altre sfide all’adattamento ed influenzano il linguaggio, la cultura e le relazioni interpersonali. Internet e le sue applicazioni hanno rivoluzionato l’acquisizione della conoscenza nonché il processo comportamentale, educativo e di socializzazione.

Claudio Pasqua: L'evoluzione del mondo digitale ha portato la nostra società a dover affrontare una sfida nuova e complessa. E' dai tempi di Gutenberg che non assistiamo a una rivoluzione così radicale nel modo di comunicare l'informazione.
Dal punto di vista di chi fa ricerca la rivoluzione digitale implica, in tempi rapidi, un cambiamento epocale del modo con cui comunicare il proprio lavoro e fare outreach. Un modo che vede la relazione e l'interazione al centro di uno scambio di messaggi bilaterali costanti. Un vero e proprio dialogo che mette il ricercatore e la sua organizzazione nella condizione di aprirsi a un mondo in cui le parole chiave sono ascolto, partecipazione, interazione, velocità e trasparenza.
Le decisioni importanti che riguardano il lavoro di un ricercatore sono sempre più spesso il frutto di una complessa negoziazione con una serie di soggetti sociali: politici, imprese, associazioni, gruppi di influenza e i media.
Spesso tali decisioni sono sottoposte all'attenzione del grande pubblico, le cui opinioni si riflettono sulle decisioni dei politici. La qualità della comunicazione della scienza è dunque sempre più spesso il fattore determinante per il successo di un settore di ricerca e misura il successo di qualunque iniziativa o progetto. Oggi comunicare con la società è diventata una necessità. Come siamo arrivati a questo punto? Come è cambiato il ruolo del ricercatore e del divulgatore? E cosa si intende esattamente per "comunicare" all'alba del XXI secolo?


Programma generale del Seminario

  • SuperB factory (La macchina - La fisica - Le applicazioni)
  • Fisica ad LHC
  • Applicazioni della Fisica alla Medicina
  • Tecniche nucleari per la protezione ambientale
  • Tecniche nucleari per i beni culturali
  • Astrofisica Particellare
  • Fonti energetiche: stato, prospettive e progetti futuri
  • Comunicazione scientifica,Relazioni con media, pubblico e imprese


Docenti:
Marco Anni, Beatrice Bressan, Roberto Cingolani, Roberto Bellotti, Elisabetta Durante, Marcello Giorgi, Paolo Giubellino, P. A. Mandò, Marcello Maggi, Antonio Masiero, Victor Peskov, Claudio Pasqua, Pantaleo Raimondi, Alberto Rotondi.

Il Seminario Nazionale di Fisica Nucleare e Subnucleare svolge un ruolo pionieristico nell´affrontare sia tematiche scientifiche di base sia argomenti di interesse applicativo,socio-economico ed industriale. Il Seminario, noto anche come Scuola di Otranto, adotta un approccio interdisciplinare e sensibilizza i giovani ricercatori sull´importanza crescente della comunicazione scientifica e della valorizzazione economica dei risultati di ricerca (in particolare, attraverso il trasferimento di conoscenze e tecnologie al mondo produttivo e la creazione di start-up).

Nella foto, la copertina del libro "Knowledge Management in an International Research center" di Beatrice Bressan

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