IL LINGUAGGIO DEI MEDIA: L'EFFETTO STREISAND
Cercare di censurare un articolo o una foto sul web è come cercare di stringere un pugno di sabbia: più stringi e più sfugge via. Vediamo perché.
Un esempio di censura con effetto boomerang la ritroviamo in un episodio che ha fatto storia nel mondo scientifico la lettera di diffida tempo fa inviata dalla multinazionale Boiron al provider del sito web Blogzero gestito dal blogger Samuele Riva.
L'autore del blog aveva infatti pubblicato una serie di post fortemente critici contro l'omeopatia. In essi il signor Riva accusava la Boiron, prima in un video e poi in post successivi, di vendere acqua e zucchero a prezzi altissimi sottoforma di rimedio Oscillococcinum (su questo argomento ha scritto anche Dario Bressanini ne "Lo zucchero più costosto al mondo").
In risposta, l'azienda inviò una lettera di diffida in cui si intimava al provider del blog di rimuovere gli articoli contenenti, a detta loro, notizie diffamatorie nei riguardi dell'azienda, e di chiudere il blog immediatamente pena l'avvio di azioni legali a tutela dei loro diritti.
Per tutta risposta, la lettera scatenò l'effetto contrario. Infatti Riva, informato dal provider, scrisse un apposito post in cui, pur acconsentendo a rimuovere il nome dell'azienda dai posts precedenti, pubblicava la lettera di diffida e ribadiva la totale assenza di principio attivo antinfluenzale nel rimedio omeopatico. Sottolineava inoltre che l'azienda aveva evidentemente riserve a spiegare cosa era realmente contenuto nel rimedio da loro venduto ad altissimo prezzo. Per effetto della viralità della rete, la notizia fece largo scalpore, scatenando centinaia di commenti sul blog. La notizia della diffida e le polemiche che ne derivarono non solo si diffuse in tantissimi blog italiani, ma varcò anche i confini territoriali, essendo pubblicata su blog e riviste on line europee e statunitensi (qui un elenco).
Si era creato cioè il cosiddetto EFFETTO STREISAND.
COS'È L'EFFETTO STREISAND?
Nel 2003 il blogger e imprenditore statunitense Mike Masnik conia questo termine per indicare il fenomeno mediatico per cui tentativi di censurare o occultare una informazione ottengono il suo contrario, creando invece una diffusione esponenziale. Ciò si verifica per effetto della cosiddetta viralita' della rete, cioé la caratteristica di Internet di creare una sorta di tam tam tra blogs e social media per cui il contenuto di un messaggio viene amplificato.
Barbra Streisand |
Streisand è proprio in riferimento alla nota cantante Barbra Streisand che, nel 2003, fece un tentativo di azione legale contro il sito web Pictopia, accusandolo di aver pubblicato le foto della sua villa a Malibu.
Per tutta risposta, il fotografo Adelman autore del blog si difese, spiegando che le sue intenzioni erano quelle di attirare l'attenzione sull'erosione costiera della regione.
Insomma, in pochi giorni le immagini della villa incriminata ottennero un successo strepitoso.
Morale: usare le maniere forti non è mai una soluzione positiva.
Le conseguenze di tale comportamento possono risultare devastanti nel caso delle aziende, tanto più se legate alla produzione di farmaci o operanti nel settore ricerca e sviluppo.
Nel mondo aperto e interattivo della comunicazione digitale, e' importante che le aziende seguano un vero e proprio codice deontologico, se si vuole evitare la minaccia di una diffusione capillare e incontrollabile con effetti disastrosi sulla propria reputazione e, quindi, incassi.
Cosa si può fare? Per fortuna delle indicazioni ci sono. Un aiuto ci viene dall'Air Force posting response assessment.
AIR FORCE WEB POSTING RESPONSE ASSESMENT
Nel 2011 l'Air Force statunitense ha pubblicato un diagramma contente i percorsi da seguire da parte di un'azienda quando viene alla scoperta di siti blog che hanno pubblicato informazioni relative alla loro attività commerciale o di ricerca. In pratica un galateo di come e quando rispondere ad opinioni pubblicate online.
Si tratta di un modello che dovrebbe essee il modello di riferimento della comunicazione online.
Per approfondire andare qui.
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