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Politica e scienza: insieme aiutano o danneggiano la comunicazione scientifica?


Comunicare vuol dire entrare in empatia con il lettore, che deve capire il nostro messaggio perché conosce ciò di cui parliamo, ha le nostre abitudini e le nostre stesse esigenze.
Questo significa anche tener conto delle posizioni politiche, perché sempre più la scienza è al centro di dibattiti politici importanti come i cambiamenti climatici, gli effetti delle droghe, la sanità.
E se un lettore è di destra, di sinistra o di centro deve comunque avere un messaggio scientificamente chiaro, senza pregiudizi da parte di chi lo comunica.

Ma allora ci si chiede:

Si può pensare che il pensiero progressista legato alla scienza possa in qualche modo nuocere alla comunicazione scientifica?

Quanto la visione progressista della scienza allontana dalla comunicazione scientifica chi ha una fede politica non progressista?

Questo può portare a un disinteresse della maggior parte dei lettori? Come possiamo migliorare la nostra comunicazione di blogger e scrittori scientifici verso il lettore che è politicamente diverso da noi?

Un blogger o un comunicatore di scienza deve essere imparziale politicamente, solo così sarà credibile al mondo intero e per raggiungere la maggior parte dei lettori si devono comunicare i fatti senza pregiudizi politici solo così la notizia avrà il giusto significato.

È proprio su questo argomento che Martin Robbins, ricercatore esperto di sistemi complessi che scrive di scienza, laicità e scetticismo per numerose riviste e siti internet e fondatore di ”Lay Scientist” riflette e scrive nell’articolo che potete leggere al seguente link:



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