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IL GIORNALISTA HACKER: EBOOK GRATUITO

Piccola guida per un uso sicuro e consapevole della tecnologia.

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Che interesse può avere un professionista – sia esso un giornalista, ma anche un avvocato, uno scrittore, un politico, un blogger o un attivista – nell’imparare a utilizzare, seppure nelle loro funzioni di base, programmi che sono solitamente adoperati da hacker o, comunque, da utenti più attenti del normale, a volte sino a sfiorare livelli di paranoia, alla sicurezza in possibili contesti critici o “ostili”? 

Di certo, il senso delle regole elementari che seguono non è quello di voler far diventare chiunque“hacker in un’ora”. Il percorso verso l’hacking è lungo, tormentato, fatto di tante prove e curiosità, di tentativi, di errori, di notti insonni passate a digitare codice e di un approccio per così dire naïf agli strumenti elettronici che ci circondano che, anche a causa di una tecnologia sempre più touch e semplice da utilizzare (e che spinge poco l’utente a ragionare), è ormai fuori moda.

Però è pur vero che tutti, anche coloro che pensano di essere negati per il computer o che sono convinti di non aver tempo da dedicare a nuove esperienze, possono essere un po’ hacker nella vita quotidiana, ossia possono cercare di superare quel velo di normalità cui le tecnologie di oggi ci abituano – inteso come utilizzo tipico – e spingersi, anche solo per curiosità, verso strumenti che possano portare benefici imme­diati anche nella vita informatica di tutti i giorni e, soprattutto, nelle professioni più delicate. 

I dieci approcci che illustrerò in questo percorso, scelti appositamente sia per garantire un’utilità imme­diata sia per accrescere la curiosità e la conoscenza, non sono gli unici – e forse non sono neppure i migliori – per raggiungere un determinato fine. Ma sono interessanti e, soprattutto, sono già utilizzati da decine di migliaia di persone nel mondo per i fini più vari. Ho strutturato questo “percorso verso la conoscenza” in livelli, come se fosse un videogioco, anche se ogni strumento vanta una sua indipendenza e può essere analizzato ex se. Soprattutto, non ho scritto, né detto, tutto ciò che c’è da sapere su questi strumenti, ma mi sono limitato a “suggerire” delle strade per poi lasciare l’approfondimento dei temi a chi è realmente interessato e curioso. E un po’ hacker dentro.


Giovanni Ziccardi (Castelfranco Emilia, 1969) è Professore di Informatica Giuridica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, dove ha fondato e dirige il Corso di Perfezionamento in computer forensics e investigazioni digitali. Giornalista pubblicista e avvocato, è Dottore di Ricerca in Informatica Giuridica e Diritto dell’Informatica presso l’Università degli Studi di Bologna. Tra il 1997 e il 2003 ha svolto la professione di avvocato, occupandosi di diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie: ora è iscritto all’Albo Speciale dei professori universitari a tempo pieno presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Modena.

Ha fondato e dirige, dal 2000, la Rivista Scientifica «Ciberspazio e Diritto», Mucchi Editore, Modena. Scrive soprattutto di diritti di libertà e nuove tecnologie, di attivismo, di crimini informatici, di hacking, di open source e di investigazioni digitali. Ha pubblicato con i più autorevoli editori mondiali oltre dieci monografie e sessanta articoli scientifici in lingua italiana, inglese e giapponese.
È autore, con Marsilio Editori, del saggio Hacker. Il richiamo della libertà (2011) e del thriller L’ultimo hacker (2012). 

giovanni.ziccardi@unimi.it h - www.ziccardi.org




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