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10 REGOLE PER SCRIVERE TESTI D'EFFETTO

Stai pensando di aprire un blog personale? Scrivi già ma il numero di visitatori è basso? Ti stai chiedendo cosa hai sbagliato e cosa potresti fare per attirare più lettori? Vorresti migliorare la qualità di scrittura?

Sei tra quelli che pensano che scrivere per il web sia diverso dallo scrivere un articolo per la carta stampata?  Hai perfettamente ragione, ma solo in parte. 



I lettori del web sono diversi dai lettori tradizionali. Non leggono, scorrono. In sostanza è così  perché la maggior parte dei lettori del web si preoccupa di ottenere le informazioni che cercano nel più breve tempo possibile. Perciò catturare e mantenere alta la loro attenzione è tanto necessario quanto complicato.

D'altro canto, rimane sempre valido il concetto che i contenuti debbano essere autorevoli e cioè accurati, grammaticalmente corretti, scorrevoli e piacevoli da leggere.

Quando leggiamo usiamo delle "inferenze":  un errore, una sgrammaticatura influisce sul flusso del pensiero, rallentandolo.  Tanto più se il post tratta argomenti di scienza, data l'esigenza di semplificare argomenti complessi, senza banalizzarne l'informazione.

Questo ovviamente non significa spersonalizzare il proprio stile. Anzi, lo scrittore di successo nel mondo digitale è colui che si distingue dagli altri nello scrivere articoli brillanti ed efficaci.

Insomma, bisogna adattare il proprio stile al web.

La buona notizia è che ciò non sarà difficile per chi scrive abitualmente. Per tutti gli altri, c'è solo da imparare con la pratica.

REGOLE SPICCIOLE

Per iniziare, ecco raccolte 10 regole di stile per la scrittura su blog, applicabili alla scrittura online in generale.


1. Frasi brevi. Un periodo lungo, con molte subordinate rende difficile la comprensione di concetti soprattutto quando ci si concentra di fronte a un tablet o a un ereader fino a far perdere il senso di quello che si vuole comunicare.

         Esempio: la frase 
ogni giorno introduciamo nel nostro corpo piccole quantità di sostanze di certo non salutari che fortunatamente, grazie ad una dieta varia ed equilibrata e a uno stile di vita sano, solitamente vengono neutralizzate dai nostri sistemi di difesa, di conseguenza risulta sicuramente utile informarsi e sapere cosa realmente mangiamo senza però cadere nella  facile, e sempre più frequente, trappola dell' ortoressia (disturbo del comportamento alimentare che porta ad una attenzione eccessiva verso la salubrità e la qualità del cibo fino a diventare un'ossessione). 

         può diventare
ogni giorno introduciamo nel nostro corpo piccole quantità di sostanze  non salutari. Queste vengono solitamente neutralizzate dai nostri sistemi di difesa grazie ad una dieta varia e ad uno stile di vita sano. Perciò è sicuramente utile informarsi e sapere cosa realmente mangiamo senza però che l'attenzione verso  la salubrità e la qualità del cibo diventi ossessione.

2. Fare a pezzi. Suddividere le informazioni in paragrafi separati aiuta il lettore ad acquisire un pò d informazioni alla volta.

Esempio: il seguente era originariamente  scritto come unico "blocco" di testo

Mindfulness, traduzione inglese della parola “sati”, è un termine dell’antica lingua Pali che indica consapevolezza, attenzione e ricordo (Siegel, 2009). Secondo la definizione di Kabat-Zinn (1994), mindfulness significa “prestare attenzione in un modo particolare, intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”; è una forma di consapevolezza totalmente centrata sul momento presente, in cui tutto ciò che viene notato in termini di pensiero, emozioni e sensazioni viene accettato senza giudicare. 
La pratica della midfulness contribuisce a sviluppare due attitudini: autoregolare l’attenzione sul tempo presente e mantenere un atteggiamento di curiosità, accettazione e apertura verso l’esperienza (Bishop et al., 2004). La mindfulness agisce attraverso i seguenti mediatori: attenzione e memoria di lavoro, regolazione emozionale, decentramento cognitivo, flessibilità psicologica, valori personali, accettazione non giudicante di sé, spiritualità e cambiamenti cerebrali (Bear, 2010). 
Studi recenti suggeriscono che la pratica della minfulness sia associata a miglioramenti nei processi attenzionali, nelle funzioni e nella flessibilità cognitiva (Moore et al.,2009; Van den Hurk, 2010) e una diversa relazione con i propri stati mentali (Van der Valk, 2013). 
La pratica della Mindfulness contribuisce, inoltre, a sviluppare l’abilità di spostare intenzionalmente la consapevolezza da un target all’altro, di osservare i propri stati mentali senza ruminazioni e senza contrastarli, a monitorare i processi emotivi e di pensiero in modo da scegliere in maniera più costruttiva ed efficace e di apprendere ad essere meno reattivi rispetto a ciò che ci accade intorno (Germer, 2005).

3. Usare termini semplici. Nel caso di argomenti scientifici, laddove possibile, si tratta di tradurre parole molto tecniche con altre più note. Procedendo dal noto all'ignoto. 
Per esempio se "enzima" risulta difficile, iniziamo a parlare di "proteina", termine più generico per poi procedere approfondendo e spiegando il concetto cui vogliamo arrivare. 

4. Le informazioni principali all'inizio. Presentiamo nel primo paragrafo l'argomento centrale del discorso. In questo modo il lettore sarà rassicurato dalla comprensione dell'argomento ed eventualmente stimolato a proseguire la lettura.

Esempio:
Pochi argomenti come l’omosessualità e l’orientamento sessuale in genere suscitano ancora un così forte dibattito fra le varie fazioni, spesso guidate più da ideologie che da un approccio razionale ai fatti. Lasciarsi trascinare dall’impeto è un errore che facciamo tutti, è umano, ma ciò che ha permesso un’evoluzione in ogni aspetto della nostra esistenza è l’approccio imparziale e scientifico ai fatti. Questo approccio consiste prima di tutto nello sgomberare la mente da ogni giudizio personale e di sforzarsi di capire. Questo è proprio l’obiettivo che mi sono posto con questo articolo.

5. Titoli informativi. I titoli devono essere accattivanti, non vaghi. Questo perché il lettore vuole capire già dal titolo se l'argomento lo interessa.

Ad esempio, un titolo generico "Genetica e invecchiamento" è perfetto se intendiamo offrire informazioni di ampio respiro sul tema, ma non va nel caso si desideri trattare esculsivamente di un gene X recentemente scoperto come coinvolto nell'invecchiamento.

6. Sottotitoli. In neretto, aiutano a centralizzare il contenuto dei singoli paragrafi. Nell'esempio al punto 2, i singoli paragrafi possono essere chiamati : Cosa significa 'mindfulness'? - A che serve?- e così' via.

7. Parole chiave. Servono al lettore sia  per trovare argomenti, sia per il posizionamento sui motori di ricerca. Perciò è bene usarli nel titolo (un esempio è quello riportato per questo post) ma anche all'inizio dell'articolo.

8. ... ma evitare lo 'stuffing', evitando cioè ripetere parole chiave più volte nello stesso contesto senza una reale necessità. Pratica considerata spamming da Google e severamente punita con vistose penalizzazioni.  

Esempio:

Questo post parla di come scrivere blog di successo. Scrivere per il blog non è diverso dalla carta stampata. Scrivere per il blog è più facile se si seguono questi 10 consigli...

9. Link. Sono diretti ad altri blog o siti web rilevanti, preferibilmente all'inizio e alla fine del testo.

Esempio:

Fervono i preparativi sulla ISS per il rientro del primo trio dell’Expedition 43. Samantha Cristoforetti [@AstroSamantha] e i suoi compagni di missione Terry Virts e Anton Shkaplerov stanno per lasciare la Stazione Spaziale Internazionale che dal 23 novembre 2014 li ha ospitati per ben 200 giorni

10. Includere una call to action. Non è obbligatorio, ma in alcuni casi risulta efficace dal punto di vista comunicativo.

Esempi:

- se questo argomento ti interessa, continua a leggere...
- se vuoi approfondire, consulta questi siti...
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