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La "Scienza Steleologica" di Giulio Portolan


Nel suo articolo Scienza Steleologica: la Teoria che cambia Tutto pubblicato su Gravità Zero il 16 luglio 2025, Giulio Portolan propone una visione radicale dell’origine delle malattie genetiche e virali e presenta una teoria scientifica chiamata scienza steleologica, fondata su concetti energetico-biologici e spirituali. Secondo l'autore, l’umanità sta affrontando un'estinzione lenta e silenziosa causata da un’esplosione di patologie debilitanti, la cui origine risiederebbe in un campo biologico unitario (CBU), condiviso da tutta la specie umana.

Portolan sostiene che per salvare l’umanità sia necessario agire su due variabili fondamentali: lo sviluppo della memoria attraverso lo studio e il contenimento dell’attività sessuale, ovvero la castità universale. Solo attraverso l’incremento collettivo dell’energia vitale immagazzinata nel CBU – generata dallo studio e dalla castità – si può creare un “cuscinetto” tra lo spirito umano e un presunto macro-virus biologico-spirituale che trasmette malattie. La contaminazione da parte di questo macro-virus, se non contrastata, condurrebbe alla mutazione genetica progressiva e alla scomparsa della specie.

La teoria ha risvolti epocali: modifica alla radice l’economia, la politica, la medicina e la società. L’autore considera la trasformazione delle masse ignoranti in intellettuali – cassieri, bidelli, camerieri che conseguono lauree – come il fondamento di un cambiamento globale, capace di far emergere un nuovo fenotipo umano perfetto: sano, intelligente, pacifico. In questo modello, la sopravvivenza non dipende più da scelte politiche o economiche, ma da un ordine naturale superiore – una vera e propria palingenesi epistemica. La teoria steleologica si presenta così come una proposta totalizzante, a metà tra spiritualismo, biologia e utopia sociale, ispirata anche da riferimenti alla espistemologia, con l’ambizione di rivoluzionare il destino umano.

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Giulio Portolan (Pordenone, 1972) è insegnante di sostegno e da sempre interessato ai temi e alle sfide della politica. Il suo approccio riflette un’intersezione tra scienze politiche, diritto, biologia e teoria dell’evoluzione, con l’obiettivo di esplorare i limiti strutturali dei modelli. Scrive con l’intento di offrire spunti di riflessione critica e analisi razionale su questioni complesse che richiedono un dialogo interdisciplinare.

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